Le innovazioni introdotte alla fine dell'800, soprattutto ad opera di Maldura, danno vita a quello che sarà identificato con il termine "romano". Maldura, musicista e liutaio, in collaborazione con altri liutai, Embergher e De Santis, creò quello che per provocazione denominò il mandolino perfetto, dall'intonazione perfetta. Introdusse il ponte con sfasature diverse ad ogni corda, per comprensare la stonatura dovuta alla pressione del dito.
Introdusse inoltre la tastiera ed il ponte inclinato sugli acuti per facilitare l'esecuzione del mandolinista.
Un particolare che identifica questi mandolini è la paletta con le chiavette all'indietro, come la chitarra. Mentre i mandolini di Embergher avevano la paletta "a riccio".