Nessun brano per mandolino del Settecento a noi noto presuppone specificatamente questo tipo di accordatura, mentre alcuni rimangono dubbi. Sono sopravvissute tre sonate di Giuseppe Zaneboni, mandolinista genovese di fama internazionale, ma nella loro unica copia manoscritta gli accordi vengono indicati su quattro corde con intervalli compatibili con l’accordatura del modello napoletano.
Gli stessi brani del celebre Paganini dedicati all’amandorlino non scendono sotto il do# centrale, consentendone l’esecuzione anche sul napoletano, anche se nella Sonata per Rovene è presente un accordo di mi maggiore che sarebbe di difficile esecuzione con un’accordatura per quinte.
Un caso interessante, anche se più tardivo, è quello dell’intavolatura ritrovata nella biblioteca musicale dell’avvocato Pier Costantino Remondini, da suonare su uno strumento con intervalli delle prime quattro corde conformi a quelli del genovese, arricchito inoltre dalla presenza di segni di notazione tipici della scrittura mandolinistica.