Numerosi sono i modelli cartacei e i disegni, conservati fra i reperti stradivariani esposti al Museo, riconducibili alla costruzione di strumenti a corde pizzicate e nello specifico a mandolini e mandole.
Il numero consistente dei modelli fa ipotizzare come la costruzione di tali strumenti, perlomeno in un periodo dell’attività della bottega di Stradivari, non fosse del tutto marginale.
Purtroppo a tale ricca testimonianza fa riscontro un numero esiguo di strumenti giunti fino a noi.
Sono, infatti, solo due i mandolini attribuiti al celebre liutaio cremonese: lo strumento conosciuto come “Coristo” datato 1700-10 di proprietà privata e il “Cuttler-Challen” del 1680c. conservato al National Music Museum di Vermillion in Sud Dakota.
Matteo Scolari
Altra testimonianza interessante è fornita da un mandolino con etichetta Matteo Scolari / fece in Cremona / 1799, conservato presso il Gemeente Museum a l'Aja. Liutaio cremonese, quest’ultimo, di cui non si conoscono purtroppo notizie storiche.
Matteo Scolari, 1799. Cassa armonica piriforme con cavigliere a voluta terminante con targa quadrata, montato con quattro corde semplici di budello.