Lo strumento, nel Seicento, monta quattro corde doppie (cori) in budello ed ha dimensioni molto ridotte; la sua accordatura è per quarte (Sol/g4, Re/d4, La/a3, Mi/e3). La musica dedicata allo strumento in questo periodo, è scritta soprattutto in intavolatura.
Tra la fine del secolo e gli inizi del Settecento allo strumento vengono aggiunti altri due cori: quinto coro Si (b2), sesto coro Sol (g2), creando quindi una Terza tra il 6 e 5 coro. In altri casi, per preservare l'accordatura per Quarte, il sesto coro poteva essere un Fa# (F#2). Di conseguenza lo strumento aumenta le sue dimensioni. Il ponticello è incollato alla tavola armonica.; da questo periodo in poi la scrittura è quasi esclusivamente in notazione moderna. Oltre alla propria letteratura lo strumento è inoltre indicato in importanti pubblicazioni come alternativa al violino, al flauto o all'oboe, per l'esecuzione delle parti soprano.