Sfortunatamente nei mandolini di questo tipo non viene specificato esplicitamente il nome del costruttore con un’etichetta. In molti casi, però, sono presenti marchi a fuoco sulla controfascia o dietro il cavigliere che possono suggerire alcuni nomi di liutai attivi a Genova nel Settecento.
Dei fabbricanti di strumenti Giuseppe Graziani e Agostino Delle Piane sono rimasti anche alcuni violini firmati e datati rispettivamente nel 1762 e nel 1780-1, ma il maggior numero di mandolini esaminati è riconducibile a Cristiano Nonnemacker (1703-dopo il 1766), che probabilmente ne cominciò la realizzazione prima degli altri. Con ogni probabilità fu lui a costruire il mandolino di Paganini.
In base alle informazioni relative a questi liutai genovesi è possibile ipotizzare l’inizio della produzione intorno alla metà del XVIII secolo. Successivamente, tra la fine del Settecento e i primi anni dell’Ottocento, fu il modello napoletano ad avere la meglio sulle altre tipologie diffuse in Italia. A testimonianza di questo passaggio si trovano diversi mandolini sui quali sono visibili i segni delle modifiche per ridurre il numero delle corde da sei a quattro cori.